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Questione di Ritmo

Mi volto per un’ultima occhiata all’Alpe di Siusi: il paesaggio innevato sembra salutarmi, come se sapesse che tornerò. E in fondo lo so anch’io: la montagna non è solo un luogo, è un richiamo, un rifugio, una maestra silenziosa.

L'Alpe di Siusi lungo il percorso

L'Alpe di Siusi lungo il percorso

Camminare in montagna d’inverno è qualcosa che mi fa sentire vivo. Il rumore ovattato della neve, l’aria gelida che riempie i polmoni e il paesaggio che sembra appartenere a un altro mondo. Mi chiamo Mirko, e ogni volta che ho bisogno di ritrovare me stesso, so che la montagna è lì, pronta ad accogliermi.

L’Alpe di Siusi è uno dei miei luoghi preferiti, soprattutto in inverno. La neve trasforma questo altopiano in un dipinto: prati immacolati, cime maestose e una quiete che non si può trovare altrove. Questa volta ho deciso di affrontare un’escursione a piedi, senza fretta, per perdermi nei dettagli e nei pensieri.

La ritmica camminata di Mirko

La ritmica camminata di Mirko

La mattina presto, quando il sole è appena sorto, la luce è fredda e tagliente. Mi avvio lungo il sentiero con lo zaino leggero sulle spalle e i bastoncini da trekking che affondano nella neve fresca. Ogni passo produce un lieve scricchiolio, l’unico suono che rompe il silenzio intorno a me.

Il paesaggio si svela lentamente. Gli alberi ai lati del sentiero sono ricoperti di brina, i loro rami scintillano sotto i primi raggi di sole come se fossero fatti di cristallo. Un vento leggero muove appena la superficie della neve, creando piccoli vortici che sembrano danzare. Mi fermo per un momento, alzo lo sguardo verso le cime innevate delle Dolomiti che si stagliano contro il cielo azzurro. È una vista che conosco, ma che non smette mai di emozionarmi. Respiro profondamente, lasciando che l’aria fredda mi riempia i polmoni e mi dia energia per il cammino.

La vista delle montagne durante l'escursione
La vista delle montagne durante l'escursione

Mentre avanzo, il paesaggio si apre in tutta la sua vastità. Prati innevati si estendono a perdita d’occhio, interrotti qua e là da fienili in legno scuro che spuntano come sentinelle silenziose. La neve è così perfetta che sembra quasi irreale, intatta, come se nessuno fosse mai passato da qui. Ogni tanto, noto piccole impronte che si allontanano dal sentiero: forse una lepre o una volpe in cerca di cibo. Mi fermo ad osservarle, immaginando la vita nascosta che continua anche in questo paesaggio gelido. Il sole è più alto ora, e i suoi raggi si riflettono sulla neve, creando un bagliore che quasi acceca.

Ai margini del sentiero, un piccolo ruscello scorre sotto una lastra di ghiaccio sottile. Il suono dell’acqua, appena percepibile, aggiunge un tocco di vita a quel silenzio quasi perfetto. Ogni dettaglio mi sembra parte di un quadro che la natura dipinge con una calma che contrasta con il ritmo frenetico del mondo.

Mirko alle prese con la neve fresca

Mirko alle prese con la neve fresca

Camminando, la mente si svuota. I pensieri che di solito si accavallano uno sull’altro sembrano rallentare, seguendo il ritmo dei miei passi. La montagna ha questo potere: ti obbliga a rallentare, a notare cose che normalmente ignoreresti. Mi trovo a riflettere su quanto sia raro, oggi, concedersi momenti come questo. La vita sembra sempre piena di impegni, di cose da fare e da raggiungere. Ma qui, in mezzo alla neve, tutto sembra più semplice. Non c’è niente da dimostrare, nessuna fretta. Mi sento parte di qualcosa di più grande, in equilibrio con il paesaggio intorno a me.

Ogni passo è un piccolo promemoria che la bellezza non sta solo nelle grandi imprese, ma anche nei dettagli: un ramo piegato dal peso della neve, il riflesso del sole sul ghiaccio, o il silenzio che ti avvolge come una coperta.

Mirko Gasperini diretto verso l'Alpe di Siusi

Mirko Gasperini diretto verso l'Alpe di Siusi

Raggiungo un punto leggermente sopraelevato, un piccolo spiazzo che offre una vista spettacolare sull’Alpe di Siusi. Mi fermo, pianto i bastoncini nella neve e mi siedo su un tronco caduto, avvolto nel silenzio. Davanti a me, le Dolomiti si ergono maestose, le cime innevate brillano sotto la luce del sole e il cielo è di un azzurro intenso, limpido e perfetto.

La valle sottostante è un’immensa distesa bianca, interrotta solo dalle ombre lunghe degli alberi e dalle linee dei sentieri. Il vento porta con sé un lieve profumo di resina, mescolato all’aria pungente dell’inverno. È un momento di totale immersione, in cui tutto sembra allinearsi: la natura, i miei pensieri, il ritmo del mio respiro. Prendo una borraccia dallo zaino e sorseggio un po’ d’acqua, lasciando che la freschezza del momento mi riempia. Non c’è bisogno di fare altro: basta osservare, sentire e lasciarsi avvolgere da questa quiete.

La vista delle montagne durante l'escursione

La vista delle montagne durante l'escursione

Perché amo camminare in montagna? Forse perché mi ricorda ciò che conta davvero. Ogni passo, ogni respiro è un ritorno all’essenziale, un modo per lasciare indietro tutto il superfluo. In montagna, non c’è spazio per distrazioni: sei tu, il sentiero e ciò che hai intorno.

In questo momento, mi sento grato per la semplicità di questa esperienza. Non c’è bisogno di una meta grandiosa o di un’impresa eroica per trovare significato. A volte, basta fermarsi e ammirare il panorama, ricordando che la bellezza è già tutta qui, davanti a te. Questi momenti, penso, sono ciò che rende le escursioni così preziose. Non è solo una questione di esercizio o di avventura, ma di riconnettersi con qualcosa che spesso dimentichiamo: la lentezza, il silenzio, il tempo per pensare.

Mirko mentre avanza nella neve
Mirko mentre avanza nella neve

Quando decido di rimettermi in cammino, il sole è già più alto, e la luce sembra ammorbidire i contorni del paesaggio. Riprendo il sentiero con passo leggero, seguendo la traccia lasciata dai miei stessi passi all’andata. La neve scricchiola sotto gli scarponi, e il vento mi accompagna come un sussurro costante. Il ritorno è sempre diverso dall’andata, nonostante il percorso sia lo stesso. Il paesaggio appare leggermente mutato con il passare delle ore: le ombre si sono accorciate, la luce crea nuovi riflessi sulla neve, e il mio sguardo sembra più attento, più consapevole.

Ripenso a ciò che ho visto: le impronte degli animali, i giochi di luce tra i rami, le Dolomiti che si stagliano maestose contro il cielo. Mi rendo conto che non ho solo camminato: ho osservato, ascoltato, vissuto ogni momento. E questa è la vera bellezza delle escursioni: non sono mai solo uno spostamento fisico, ma un viaggio interiore.

Mirko Gasperini

Mirko Gasperini

Camminare nella natura è un modo per ritrovare me stesso, per ricordare che, a volte, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è già qui, davanti a noi, sotto il cielo limpido di una giornata d’inverno.

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